Quando si apre un ristorante,tra le varie cose c’è la ricerca del nome, per questo molti si affidano ad esperti del settore che lo creano a misura , studiando il trend e con delle ricerche di mercato; noi lo abbiamo fatto semplicemente parlandone in famiglia ed il tutto nasce così…

Una sera, tornando a casa da una cena, la famiglia Curcuruto: Io (Fabrizio), mia moglie Daniela e i miei due figli Ismaele e Tobia Jacopo, ragionavamo scherzosamente, sull’eventuale nome del nuovo ristorante; sono usciti fuori, come potete immaginare, tanti e diversi nomi,dai tradizionali Ajo e Ojo, Bottega del gusto, Guanciale e pecorino, fino ai più scherzosi, tipo Bianca pasta e i sette pani , Bruce Skate, e quello che ci ha fatto più ridere, il cazzabbubolo.

In questo quadro di menage familiare, Daniela ricorda un episodio di circa 23 anni fa, quando ci siamo innamorati, il primo regalino che gli feci fu un gufetto di peluche, Tobia appassionato di animali, se ne esce dicendo:

“Chiamiamolo il gufo” e Ismaele amante della riflessione, “troppo corto e poi non va bene da solo, ci vuole qualche altra cosa, che so, una coccinella ”allora io “potremmo unire le due cose”; la cosa si ferma così.

Dopo qualche giorno, mentre ci si cimentava in una delle solite battaglie della mattina tra colazione, merende per scuola e organizzazione della giornata, mi va lo sguardo su di un piccolo monile riposto su dei ripiani all’ingresso di casa, subito colpito da questo oggetto, lo prendo e corro da mia moglie, ”Daniela guarda cosa ho trovato!!!” e lei “ah, ce lo ha regalato tanti anni fa,nonna Franca”, che ci manca da un po’ di tempo; “ma davvero???” rispondo io, “si, si” e i ragazzi “è carino !!!”

Ironia dei fatti, quell’oggetto raffigurava ciò di cui andavamo alla ricerca e, rappresentando, l’inizio di un amore, la passione, la riflessione, il ricordo degli affetti più cari ed il bello della casualità, era proprio ciò che cercavamo era: